Il glutine è una proteina contenuta nel grano e in altri cereali, che non può essere digerita dall’essere umano. A causa di questa indigeribilitá ( parzialmente ovviata dai processi di lievitazione, se lenti), la sua assunzione molto frequente e in dosi eccessive, come avviene nel nostro stile di vita europeo e americano soprattutto, può facilmente portare ad alcune patologie:-CELIACHIA che necessita di una predisposizione genetica-ALLERGIA AL GRANO ( o ad altri cereali che contengono glutine)-INTOLLERANZA AL GLUTINE NON CELIACA (NCGS)in questa nota non mi occuperò delle prime due che necessitano di una trattazione a parte, prenderó invece in considerazione la terza che in pochi anni è passata da una presenza statistica rara ad una vera e propria epidemia con moltissimi casi e, a parere di 4 congressi medico-scientifici internazionali, in costante aumento.Il problema che mette in difficoltà il mondo medico e nutrizionista è che al momento non esiste alcun metodo di indagine che confermi la diagnosi che deve quindi essere essenzialmente clinica, poi eventualmente confermata dalla scomparsa dei sintomi caratteristici quando il soggetto si astiene completamente dall’assunzione di glutine.
I sintomi di questa patologia sono quelli di una INFIAMMAZIONE ,a volte limitata all’apparato gastro-intestinale, più spesso a carico di molti altri distretti o addirittura generalizzata.Sintomi Gastrointestinali: gonfiore,flatulenza,diarrea e stipsi e la loro alternanza,dolori allo stomacoAltri sintomi : perdita di peso spontanea,malassorbimento,mal di testa,eczemi,eritemi,anormale affaticamento,dolori diffusi alle ossa e alle articolazioni, depressione e disturbi neurologici. È stata ipotizzata anche una correlazione con la FIBROMIALGIA.
É ormai acquisito dalla comunità scientifica che uno stato infiammatorio prolungato provoca danni permanenti che avviano verso patologie degenerative gravi.
Un ulteriore problema consiste nel fatto che l’infiammazione prodotta dal glutine può essere potenziata e aggravata dall’assunzione di altri alimenti definiti FODMAP ( in generale zuccheri, o meglio carboidrati, che non possono essere ben digeriti e quindi provocano fermentazioni intestinali)
Il confronto con un professionista esperto della casistica permetterà di escludere eventuali altre cause infiammatorie e di valutare l’opportunità di sospendere l’assunzione di glutine per un periodo limitato o addirittura in modo definitivo, a seconda del caso.Il prof Alessio Fasano ( e altri importanti ricercatori insieme a lui) docente della Harvard University negli USA attribuisce questa grande,improvvisa ,rapida e progressiva comparsa della patologia ai cambiamenti avvenuti nei processi di lievitazione che per migliaia di anni sono stati molto lenti 36-48 ore( già gli antichi Egizi usavano il metodo della “pasta madre”) mentre negli ultimi 50 anni, per esigenze industriali, sono stati ridotti a qualche ora soltanto o ancora meno: questi tempi brevi non permettono ad enzimi e batteri utilizzati nel processo, di spezzare le catene proteiche del glutine fino a portarle alla nostra digeribilità.
Se riconosci qualcuno dei tuoi sintomi tra quelli nominati sopra non aspettare, più si riconosce velocemente questa patologia e più è alta la probabilità di fermare il processo che porterà inevitabilmente a qualche danno permanente.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3641836/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5897856/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6586915/
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https://m.youtube.com/watch?v=tAiicGxTDq4